13.9.12

r/040 - Cuaderno de Antonio

Vecchio quaderno di scuola spagnolo risalente alla metà degli anni '50, recuperato dalle rovine di una casa abbandonata nei pressi di Pinos Genil (lo stesso paese in provincia di Granada dal quale proviene l'isolatore elettrico r/032).


L'illustrazione di copertina raffigura una scena di caccia al cervo, mentre sul retro uno scorcio di una foresta afro-americana (?) piuttosto affollata, fa da sfondo alle tabelline aritmetiche. Si legge: "tavola delle addizioni" e "tavola delle sottrazioni".

La palazzina in cui è stato ritrovato era originariamente su due piani, ma il pavimento del piano superiore era crollato ormai da tempo. Anche il tetto presentava qualche cedimento e non offriva un gran riparo.

Io però, attirato dalla presenza di alcune piastrelle in pasta di cemento piuttosto ben conservate, mi infilai fra le travi ormai cadute e con mia sorpresa scoprii che al di sotto di esse qualcosa si era miracolosamente salvato dalle intemperie, pur se ne portava i segni inequivocabili.


Il luogo del ritrovamento

Sul momento non mi fermai a leggere il contenuto del quaderno. Le precarie condizioni dell'edificio non invogliavano ad ulteriori esplorazioni e comunque non vi era traccia di altro materiale del genere. Gli avrei dato un'occhiata più tardi e se non ne fosse valsa la pena me ne sarei sbarazzato.

Dopo aver soffiato via un po' di polvere e il cadavere di un ragno (cui il quaderno aveva fatto da lapide per chissà quanto tempo), infilai il reperto in un sacchetto insieme a due piastrelle e mi avviai verso casa.

L'illustrazione in copertina, restaurata digitalmente

Quando gli ebbi dato un'occhiata più approfondita, mi resi conto della particolare testimonianza rappresentata da quelle pagine. Si trattava effettivamente di un quaderno di scuola, appartenuto ad un bambino di nome Antonio Zuñiga Muñoz e raccoglieva appunti e disegni di diverse materie, tra cui storia e geografia.

Niente di straordinario quindi, ma ciò che rende interessante la sua lettura è il modo in cui gli argomenti vengono presentati. Teniamo presente che all'epoca la Spagna era ancora sotto dittatura, che si sarebbe conclusa soltanto vent'anni dopo con la morte del "caudillo" Francisco Franco.
Il clima di propaganda nel quale venivano istruiti gli alunni non doveva essere dissimile da quello vissuto in Italia durante il ventennio fascista, e del quale porterò un ottimo esempio in un futuro articolo del Rumentaio.

Ora però passiamo alla lettura di alcuni estratti del suddetto quaderno, che con qualche difficoltà (dovuta alle condizioni dei fogli ed agli errori ortografici) ho selezionato e tradotto in italiano.

Iniziamo con qualcosa di semplice. Ecco la definizione di un "Porto di mare", accompagnata da un disegno realizzato a matita e ripassato a penna:

Si chiama costa la terra che confina con il mare. La nostra Patria possiede più di 3.000 chilometri di costa e per il suo studio la divideremo in tre categorie. Costa Cantabrica, Atlantica e Mediterranea.
La costa Cantabrica ha un'estensione di 600 chilometri ed è rettilinea ma molto (rocciosa) a causa della prossimità dell'omonima cordigliera.
I porti di questa costa sono naturali e molto profondi, meritano una menzione speciale quelli di Santander e Jijon.
La costa Atlantica ha una lunghezza di approssimativamente 880 chilometri e va distinta in due parti, quella galiziana, ricca di profondità e belle insenature e la parte meridionale che è bassa e sabbiosa.

Non viene descritta la costa Mediterranea, ma qui finisce lo spazio sulla pagina ed evidentemente anche la buona volontà dello scolaro...
Un compito più impegnativo è rappresentato dal seguente testo, che si riferisce al personaggio di Cristoforo Colombo, in Spagna noto come Cristobal Colón:

Cristoforo Colombo non è spagnolo di nascita, ma sì lo è per la sua opera e lealtà.
L'illustre marinaio nacque a Genova (...) dei primi anni della sua vita si sa molto (poco). Si può soltanto affermare che parte della sua giovinezza la passò in Portogallo, dove si sposò con Felipa Muñiz.
Quando venne in Spagna per offrire i suoi (servigi) ai Re Cattolici li aveva già offerti al re portoghese e forse a (...) e all'Inghilterra.
Nessuno aveva fatto  nulla del suo progetto di raggiungere le Indie.
Anche questa storia si interrompe bruscamente perché nella pagina successiva i protagonisti sono Annibale e l'esercito romano.

Tra le pagine meglio conservate (alcune sono del tutto illeggibili), se ne trova una che cita le diverse province di Castiglia ed è arricchita da un disegno a pastello raffigurante un arco trionfale.


Facendo una ricerca su internet e confrontando le caratteristiche dei molti archi presenti in Spagna (romani e non) con quelle del disegno, sono riuscito ad associarlo all'arco di Bará, situato a pochi chilometri da Tarragona.
Nulla a che vedere quindi con la Castiglia, forse il disegno era a tema libero e scollegato dal testo scritto.


Quando si parla di storia però, non ci si riferisce solo alla storia antica, ma anche agli avvenimenti più recenti che inevitabilmente si mescolano alla politica ed alla propaganda di regime. Ecco quindi un resoconto molto parziale a proposito degli avvenimenti che causarono la caduta della seconda repubblica e posero le basi per la guerra civile che insanguinò la Spagna tra il 1936 e il 1939:

29 ottobre                                      GIORNO DELLA FEDE


Il giorno 29 ottobre 1933, Jose Antonio levò la sua voce nel teatro della Comedia per manifestare agli spagnoli i grandi mali che la Patria veniva soffrendo e quale fosse la via per rimediarvi.
Le grandi virtù del popolo spagnolo erano allora addormentate ed era necessario avere fede, molta fede, per iniziare il suo risorgimento.
Ma Jose Antonio ebbe questa fede ed il miracolo si realizzò e la Patria si salvò.

Un'auto trasporta 26 viaggiatori ed ognuno di essi paga 12 pts (pesetas). Se tra benzina ed altro raggiunge una spesa di 147 pts, quanto guadagna con il viaggio?

Problema aritmetico a parte, se qualcuno vuole approfondire l'argomento e la figura del citato Jose Antonio (Primo De Rivera), fondatore del partito della Falange Spagnola e martire del regime di cui la città di Granada ancora conserva un polemico monumento, può leggere la sua biografia su Wikipedia. Viene citato anche l'episodio in questione, che rappresenta proprio la fondazione del partito.

Qualche pagina prima l'argomento veniva già sfiorato, con le seguenti parole ed un inquietante disegno in cui una falce e un martello incombono su una croce cristiana...

Con la proclamazione della 2a Repubblica il 14 aprile del 1931, i mali che la Spagna già stava soffrendo durante il lungo periodo della sua decadenza si aggravarono pericolosamente.

In questo quaderno però, oltre a matematica, geografia e storia, non poteva mancare la religione. Diverse pagine sono dedicate alle parabole ed ai miracoli di Gesù.
L'ultima pagina però, è riservata a...
LA FINE DEL MONDO

L'ultimo Vangelo dell'anno liturgico descrive (in modo sublime?) i fatti che accompagneranno la fine del mondo.
Gesù verrà sulle nubi del cielo con grande potenza e maestà, inviando i suoi angeli perché raccolgano al suono delle trombe i prescelti ai quattro angoli del mondo, da un orizzonte all'altro.
Stiamo sempre allerta perché la morte non ci colga in peccato.
Chiediamo tutte le notti prima di addormentarci: Che sarà di me se questa notte dovessi morire?
Vivendo in


Il testo finisce così, lasciando la frase in sospeso, proprio come se la morte avesse infine raggiunto il povero Antonio.

Chissà quanti anni aveva quando ha scritto queste righe. Viveva nella stessa casa in cui ho ritrovato il quaderno? Quando e perché l'ha abbandonata? Sarà davvero morto o forse è ancora vivo? Ipotizzando che all'epoca avesse 12 anni, ora dovrebbe averne una settantina...

Il suo quaderno però ci riserba un'ultima sorpresa: tre righe scritte a penna, da mano diversa, sul retro della copertina.
In origine il quaderno era ripiegato proprio su questa pagina, che appare più rovinata. Le macchie e gli errori rendono la traduzione piuttosto difficile, ma dopo tante parole scritte su dettatura ed imposte dall'alto, ecco finalmente un tocco di spontaneità:

Antonio mi manchi molto
quando ci sposiamo se mi (ami) tanto
sto piangendo voglio che venga

DETTAGLI:
Dimensioni: cm 16 x 21
Provenienza:
Gennaio 2010, una casa diroccata nei pressi di Pinos Genil (Granada).

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